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Maculopatie: salvare la vista si può!

Per maculopatia si intende una malattia che colpisce la zona retinica deputata alla visione discriminativa, la visione dei famosi 10/10.

Vi sono varie forme di maculopatia. In particolare attualmente identifichiamo con questo termine la degenerazione maculare legata all’età, quella malattia che colpisce le persone oltre i 60 anni, dunque in piena attività lavorativa e che hanno di conseguenza un grosso defici della capacità visiva.

La degenerazione legata all’età è dunque la più frequente e se ne distinguono due forme: una forma secca e una essudativa. Quest’ultima è caratterizzata dalla presenza di un essudato nel tessuto retinico, che danneggia gravemente le cellule determinando una rapida perdita visiva.

Nei confronti della forma secca attualmente non ci sono terapie efficaci, se non quelle di protezione a supporto alla retina, quali gli integratori. Per la forma essudativa abbiamo a disposizione dei famaci che riescono a bloccare la crescita dei neovasi e ne favoriscono l’atrofia. Questi farmaci devono essere iniettati all’interno dell’occhio. L’iniezione endovitreale si realizza in ambiente sterile, pertanto in sala operatoria, e non si avverte quasi nessun dolore.

I farmaci anti-VEGF bloccano l’attività di questo fattore, impedendo l’avanzamento della malattia e permettendo di trasformare la forma essudativa in forma secca. Resta fondamentale la tempestività della terapia, in quanto il danno  già realizzato è spesso irreversibile.

I farmaci anti-VEGF si utilizzano con protocolli ben precisi. Si esegue inizialmente una dosa di attacco, che prevede una puntura mensile per tre mesi; successivamente si eseguono dei protocolli personalizzati con l’utilizzo del farmaco in rapporto all’andamento della malattia. È dunque necessario uno stretto monitoraggio del paziente.

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