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Pucker maculare e foro maculare

Un sintomo assai frequente fra le patologie della superficie vitreo-retinica è quella della percezione di un’immagine distorta oppure offuscata nella parte centrale dell’occhio. In questi casi, il primo passo da seguire è porre una diagnosi e per fare ciò è fondamentale eseguire un’attenta visita oculistica, valutare la capacità visiva, osservare il fundus ed eseguire dapprima esami semplici come il test di Amsler.

La griglia di Amsler, infatti, è un reticolo a righe verticali e orizzontali, utile per controllare in modo semplice il proprio campo visivo centrale, aiutando a rilevare difetti visivi causati da imperfezioni della retina. Eseguire il test è molto semplice, basta porre la griglia a una distanza di 30-45 cm, tenere coperto un occhio e con l’altro guardare direttamente al centro della griglia. Si deve dunque notare se le linee appaiono rette o se una qualsiasi zona appare distorta, sfocata o scura: in questo caso si dovrà contattare un oculista per poi comprendere se sia necessario effettuare esami di secondo livello, molto più specifici, come l’OCT, l’Angio OCT e la fluorangiografia. Questi esami possono mettere in evidenza numerose problematiche retiniche, fra cui il pucker maculare e il foro maculare.

Il pucker maculare consiste nella formazione di una sorta di pellicola sulla superficie della retina, che genera trazione sulla retina stessa facendole perdere il suo normale profilo.  A seconda della forza esercitata da questa pellicola sulla retina, l’immagine dell’occhio interessato può apparire più o meno distorta. È dunque il tipo di anomalia più comune dell’interfaccia vitreoretinica. Il distacco posteriore di vitreo anomalo può indurre interruzioni nella membrana limitante interna attraverso cui passano fibroblasti presenti nel vitreo, che raggiungono la superficie retinica interna creando delle vere e proprie membrane trattive. Nelle forme secondarie le membrane si sviluppano successivamente ad interventi di chirurgia oculare o trattamenti laser o criopessia di rotture retiniche.

Test di Amsler

Nel foro maculare, invece, si osserva la formazione di un vero e proprio foro a spessore variabile nella parte centrale della retina. le cause possono essere diverse, benché la più comune sia la trazione esercitata sulla retina dal vitreo (gelatina fisiologicamente presente nell’occhio). In questo caso, l’immagine non apparirà distorta ma offuscata o nera nella parte centrale del campo visivo. Il foro maculare è dunque un difetto anatomico del tessuto neuro-epiteliale che coinvolge la regione foveale. La sua formazione deriva da un distacco anomalo di vitreo posteriore circoscritto all’area per l’area perifoveale, ciò comporta una deformazione trazionale del tessuto retinico con perdita successiva di sostanza.

Il foro può essere:
FM idiopatico senile;
FM secondario, in pazienti affetti da degenerazione miopica, edema maculare cistoide, traumi, retinopatia solare.

Attualmente la classificazione più utilizzata per il foro maculare a tutto spessore è quella basata sulla dimensione:
– foro piccolo < 250 μm;
– foro medio 250 -400 μm ;
– foro ampio > 400 μm

Il foro maculare lamellare è caratterizzato da un difetto parziale del neuro epitelio retinico nella regione foveale infatti i fotorecettori rimangono integri. Lo pseudo foro maculare non prevede, invece, alcuna perdita di tessuto retinico; è presente, però, una membrana epiretinica con trazione centripeta.

Intervento di rimozione del pucker maculare

Il nostro team gestisce annualmente circa 1.000 pazienti affetti da pucker e foro maculare; il trattamento, in questi casi, è di natura chirurgica. Bisogna quindi rimuovere meccanicamente la pellicola che deforma la retina (nel caso del pucker maculare) e andare a chiudere il foro nel caso del foro maculare, così da consentire una ripresa della corretta capacità visiva.

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