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MyTherapy: un app per aiutarti nella cura quotidiana dell’occhio

La gestione quotidiana della salute può rivelarsi impegnativa e complicata, ma gli applicativi digitali possono essere d’aiuto.

L’app MyTherapy, completamente gratuita, può rivelarsi un valido supporto anche nella cura della maculopatia e nel rapporto con medico e caregiver.

La maculopatia, ad esempio, è una patologia in forte crescita e spesso può accadere che i pazienti o i caregiver non si sentano pienamente integrati nel percorso diagnotico-terapeutico.

In questo senso può essere molto utile la nuova app MyTherapy che è stata ideata proprio per migliorare il rapporto fra medico e paziente maculopatico.

Il paziente può entrare nell’app, registrarsi e indicare il proprio centro di cura. Subito dopo potrà anche coinvolgere il caregiver, quindi le persone che lo aiutano nella gestione della patologia, come parenti e amici, migliorando dunque la qualità della terapia.

Personalizzando il proprio profilo sarà possibile accedere a consigli e appofondimenti per affrontare ogni giorno la degenerazione maculare legata all’età.

È inoltre previsto un supporto nella gestione degli appuntamenti, attraverso un reminder delle date per le iniezioni intravitreali e per le visite di controllo. L’app invia dunque un avviso grazie a cui utente e caregiver possano non dimenticare l’importante appuntamento. 

All’interno dell’app è inoltre presente la sezione “Progressi”, in cui si può consultare la lista delle iniezioni e delle visite effettuate, mentre nella sezione “Scopri” il paziente può informarmi sulla patologia. In essa sono presenti delle schede che descrivono le caratteristiche della maculopatia, ma è anche possibile inserire delle domande da porre al medico durante la visita, così da avere un feedback specifico al quesito posto.

Per una patologia cronica degenerativa come la maculopatia è infatti importantissima una compliance del paziente, oggi possibile anche grazie all’innovazione digitale. L’app MyTherapy aiuta quindi a migliorare il grado con cui il paziente segue le prescrizione mediche e di conseguenza lo sostiene nel raggiungere gli auspicati risultati terapeutici.

Clicca per scaricare l'app
https://www.mytherapyapp.com/it
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Il Cheratocono e la deformazione della cornea

Il cheratocono è una patologia degenerativa multifattoriale che colpisce la parte anteriore dell’occhio, la cornea. È caratterizzata da un progressivo assottigliamento e decentramento corneale, con conseguente calo e perdita della vista. È generalmente bilaterale, ma assimetrica, ad aggressività variabile. Il nome deriva dalla caratteristica deformazione a forma di cono della cornea.

La sua incidenza è stimabile in circa 1 individuo su 2.000 ed è una malattia che in genere inizia nella pubertà e progredisce fino ai 35 anni di età.

Le prime fasi generalmente risultano asintomatiche o presentano come unico sintomo l’insorgenza di un astigmatismo miopico o variazione dell’asse di un astigmatismo già noto, comunque correggibile con occhiali e/o lenti a contatto. Spesso il cheratocono viene sospettato durante una visita di controllo per cambiamento della gradazione degli occhiali in uso oppure nella preselezione del paziente avviato per la chirurgia refrattiva.

Con la progressione della malattia in età adulta, il cheratocono può rivelarsi al paziente, portando a una grave ectasia corneale perdita di trasparenza della cornea. Il conseguente calo del visus diventa dunque di difficile o impossibile correzione con strumenti ottici, tanto da poter costringere al trapianto di cornea.

Il cheratocono non diagnosticato può essere invalidante e ciò risulta ancora più grave trattandosi di soggetti giovani. Esso rientra nelle malattie rare e la persona affetta ha diritto all’esenzione dal ticket per malattia rara RF0280 (come previsto nell’elenco allegato al D. lgs. 29 aprile 1998, n. 124).

Non esiste una prevenzione nota per il cheratocono, ma nel nostro arsenale abbiamo tutta la strumentazione altamente tecnologica che ci permette la diagnostica precoce con il conseguente trattamento, atto a fermare o rallentare l’avanzare della patologia.

La visita oculistica completa di topografia e pachimetria corneale, con studio della parete anteriore e posteriore della cornea e delle sue mappe di elevazione, è indispensabile per l’individuazione precoce della malattia e andrebbe regolarmente effettuata durante l’età dello sviluppo, quando esiste familiarità per cheratocono o in casi di astigmatismi sospetti.

Il trattamento conservativo, atto a preservare la propria cornea, è il “Cross Linking corneale” che aumenta la connessione tra le fibre collagene e la loro resistenza, permettendo di rallentare e in molti casi di arrestare la progressione del cheratocono.

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