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Il Cheratocono e la deformazione della cornea

Il cheratocono è una patologia degenerativa multifattoriale che colpisce la parte anteriore dell’occhio, la cornea. È caratterizzata da un progressivo assottigliamento e decentramento corneale, con conseguente calo e perdita della vista. È generalmente bilaterale, ma assimetrica, ad aggressività variabile. Il nome deriva dalla caratteristica deformazione a forma di cono della cornea.

La sua incidenza è stimabile in circa 1 individuo su 2.000 ed è una malattia che in genere inizia nella pubertà e progredisce fino ai 35 anni di età.

Le prime fasi generalmente risultano asintomatiche o presentano come unico sintomo l’insorgenza di un astigmatismo miopico o variazione dell’asse di un astigmatismo già noto, comunque correggibile con occhiali e/o lenti a contatto. Spesso il cheratocono viene sospettato durante una visita di controllo per cambiamento della gradazione degli occhiali in uso oppure nella preselezione del paziente avviato per la chirurgia refrattiva.

Con la progressione della malattia in età adulta, il cheratocono può rivelarsi al paziente, portando a una grave ectasia corneale perdita di trasparenza della cornea. Il conseguente calo del visus diventa dunque di difficile o impossibile correzione con strumenti ottici, tanto da poter costringere al trapianto di cornea.

Il cheratocono non diagnosticato può essere invalidante e ciò risulta ancora più grave trattandosi di soggetti giovani. Esso rientra nelle malattie rare e la persona affetta ha diritto all’esenzione dal ticket per malattia rara RF0280 (come previsto nell’elenco allegato al D. lgs. 29 aprile 1998, n. 124).

Non esiste una prevenzione nota per il cheratocono, ma nel nostro arsenale abbiamo tutta la strumentazione altamente tecnologica che ci permette la diagnostica precoce con il conseguente trattamento, atto a fermare o rallentare l’avanzare della patologia.

La visita oculistica completa di topografia e pachimetria corneale, con studio della parete anteriore e posteriore della cornea e delle sue mappe di elevazione, è indispensabile per l’individuazione precoce della malattia e andrebbe regolarmente effettuata durante l’età dello sviluppo, quando esiste familiarità per cheratocono o in casi di astigmatismi sospetti.

Il trattamento conservativo, atto a preservare la propria cornea, è il “Cross Linking corneale” che aumenta la connessione tra le fibre collagene e la loro resistenza, permettendo di rallentare e in molti casi di arrestare la progressione del cheratocono.

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Il Glaucoma, ladro silenzioso della vista

Il glaucoma è una “neurotticopatia cronica progressiva” che determina un‘alterazione a carico della testa del nervo ottico e del campo visivo.

È definito anche come ”il ladro silenzioso della vista”, poiché decorre nella maggior parte dei casi in modo del tutto asintomatico, portando ad una riduzione progressiva del campo visivo con un visus pressochè normale.

Rappresenta la seconda causa di cecità nel mondo, circa 60 milioni di individui ne sono affetti. In Italia colpisce circa il 2% della popolazione.

I fattori di rischio del glaucoma sono rappresentati da:

La misurazione della pressione intraoculare rappresenta un fattore predittivo importante per la diagnosi precoce della malattia. Ciononostante, la sola pressione intraoculare elevata non è più considerata essenziale per la diagnosi.

Importante è la diagnosi precoce della malattia, che si basa essenzialmente su una visita oculistica completa. La malattia è essenzialmente asintomatica, dunque ogni paziente deve essere considerato ”sospetto”.

La visita prevede:

Nei pazienti che presentano fattori di rischio o alterazioni:

Dopo i 40 anni è dunque consigliabile eseguire una visita oculistica completa almeno ogni 1 o 2 anni, così da ottenere una eventuale  diagnosi precoce della malattia. Per coloro, invece, che presentano uno o più fattori di rischio, è consigliabile una visita oculistica all’anno a partire dai 35 anni.

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